venerdì 4 novembre 2011

Nebulosa Medusa (IC443/Sh2-239) - Gemelli




Specifiche
Ottica: Takahashi SKY90 400 f/4.5 - CCD QHY8 OSC - Guida in parallelo Philips 900
Montatura: Synta HEQ5
Pose: 15x20m Ha + 9x20m RGB
Guida con K3 - Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con Photoshop
Sito: Artena (RM) – Febbraio 2011

Note
Sempre in tema di resti di supernova, eccone una davvero classica, la IC443, molto studiata dagli astrofisici, ma non altrettanto nota agli astroimagers. 
IC443, detta Nebulosa Medusa, è un resto di supernova situato nei Gemelli, vicino, sul piano celeste, alla stella η Gemini, originato da una supernova esplosa in un periodo compreso fra 3000 e 30.000 anni fa, rimasta in forma di stella di neutroni al suo interno. Possiede un diametro angolare di 50' che, alla distanza stimata di 5.000 ly, equivale a circa 70 ly.
La nebulosa ha una forma di un doppio guscio, due metà con raggio e centro differenti; un terzo guscio nebuloso, inizialmente attribuito alla stessa IC443, è ora riconosciuto come un resto di supernova molto più antico, forse addirittura di 100.000 anni.
La contigua Sh2-249, invece, è una nebulosa a emissione, un’estesa regione di HII ben visibile a ovest della Medusa in direzione della brillante μ Gemini, immersa in un ricco campo stellare. I due oggetti sono perciò esattamente compresi tra le due stelle, μ e η Gemini, che sono di grande aiuto per inquadrare la foto.
Personalmente ho un paio di appunti da fare: anzitutto non condivido il nome Medusa, a me sembra piuttosto una spugna. Poi ho notato che moltissimo si scrive del resto di supernova, cioè l’IC443, mentre poco si trova sulla bella nebulosa contigua, la Sh2-249, relegata a sharpless, che invece è parte importante e ben visibile dello scenario, con una ricca varietà di dettagli.
Ho ripreso il tutto in più sessioni, ma tra errori e cielo mediocre ho avuto un sacco di problemi, specie in elaborazione, quando è difficile fare uscire la nebulosa minore senza bruciare il guscio della supernova e tirar fuori un sacco di rumore. Non sono il solo comunque, ho letto che farla coi filtri OIII e SII equivale a fare i dark!
Io posso raccomandare a chi vuole farla di stare attento più alla parte superiore della Medusa che brucia subito, che non agli stelloni μ e η Gemini, due variabili ma sempre brillanti, che tanto bruciano comunque !
Credo che, se avrò tempo quest’inverno, ci lavorerò ancora un po’ sopra in Ha col mio Sky90, altro ottimo strumento col quale mi scuso per utilizzarlo poco in fotografia e molto come guida. E’ lo strumento più versatile che conosco: ottimo in visuale e in fotografia, trova le stelle di guida anche se non ci sono.

Tech Specs
Lens: Takahashi SKY90 400 f/4.5 - Camera CCD QHY8 OSC – Guide webcam Philips900
Mount: Synta HEQ5
Pose: 15x20m Ha + 9x20m RGB
Guide: K3 – Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Lariano (RM) - february 2011

My comments
Keeping on with supernova remnants, here is a really classic one, the IC443, a galactic object analyzed in depth by astronomers but not as known to astroimagers.
IC 443, also known as the Jellyfish Nebula, is a Galactic supernova remnant (SNR) in the constellation Gemini, located, on the plan of the sky, near the star η Gemini. Its distance is roughly 5,000 ly from Earth IC 443, with an angular diameter of 50', corresponding to a physical size of roughly 70 ly (20 parsec).
IC 443 is thought to be the remains of a supernova that occurred 3,000 - 30,000 years ago, the same event that likely created the neutron star, the collapsed remnant of the stellar core.
The IC443 shows a shell-like shape, consisting of two connected sub-shells with different centres and radii. A third larger sub-shell, initially attributed to IC 443, is now recognized as a different and older (100,000 years).
The adjoining Sh2-249, instead, is a bright nebula, a large HII region clearly observable at the IC433 west, close to the shining μ Gemini, behind a rich stellar field.
The two object are exactly between the two stars, η Gemini on east and μ Gemini on west side, which are very helpful in setting the frame for the picture.
Frankly speaking, I have a couple of remarks: first that the IC443 resembles more to a sponge than to a jellyfish. Secondly I wonder why the IC443 is very known and studied, contrariwise to the Sh2-249, downgraded to a sharpless, whereas it plays a primary role in the entire frame and shows a great variety of details.
I took the two objects in several sessions and, due to my errors and to some bad skies, I experienced many problems in both aligning and processing the pictures, expecially when trying to make the nebula come out, avoiding  the Jellyfish become saturated and deep sky noise starts to appear. But I think I am not the only to meet troubles with those objects, I heard that OIII and SII exposures correspond more or less to taking darks.
What I can recommend is to pay more attention not to burn the upper shell of the Jellyfish than to the two big stars, that burn up anyway !
I think that, having the time this winter, I will be back on that objects, mainly with Ha filter, with my small Takahashi SKY90, which I apologize for using more for guiding than for picturing. In fact, it is the most versatile optic I know: very good in observing, smart in shooting, and capable to find guiding stars also when there are none !

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