Specifiche
Ottica: Canon 200 f/4 - CCD QHY8 OSC - Guida parallela SPC900 con K3
Montatura: Syntha HEQ5
Pose: 4x15m RGB
Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con
Photoshop
Sito: Pian Carlotta (RM), settembre 2008
Note
Come si dice:
scusate il ritardo !
E’ che sono
stato occupato altrove e che io ogni tanto devo cambiare, modificare, perlomeno
nei tempi, quello che faccio. Inoltre, detto tra noi, non è che abbia molti
altri oggetti da presentarvi, visto che di nuovi non ne faccio da mesi,
soprattutto grazie (sic!) alla meteorologia autunnale, puntualmente avversa.
L’oggetto di
oggi, il numero 35 mi pare, è l’IC 1318, meglio noto come la
Nebulosa Farfalla, il complesso di nebulose diffuse al centro della
costellazione del Cigno, parte dell’omonimo complesso, una delle aree nebulose
più grandi e massicce della nostra Galassia.
E’
una vasta regione di tipo HII, a circa 5500 anni luce da noi, un mare di
idrogeno formato da più aree, attraversate da nebulose oscure più o meno
staccate fra di loro, al punto che sono state classificate come nebulose
separate: da IC 1318a fino a IC 1318e, andando da ovest a est. A rendere brillante la nebulosa non è, come
può sembrare, la stella Sadr (gamma Cygni), a 1500 anni luce da noi,
decisamente in primo piano rispetto al campo nebuloso.
La parte più intensa
osservabile direttamente è proprio la sezione di IC 1318 visibile nei pressi
della banda oscura, LDN 889, mentre le parti più occidentali si presentano più
rarefatte e filamentose, che farebbe pensare che questa parte è stata formata
in realtà da una o più esplosioni di supernovae.
Nella stessa area di cielo
si osservano un gran numero di oggetti, come la Nebulosa Crescent e ammassi
aperti, come M29 e NGC6910.
L’ho fatta al volo, come si
dice, in una nottata estemporanea alla Carlotta. C’era certamente Stefano
Ricci, non ricordo se quella volta anche Luciano e l’indimenticabile Vittorio.
Nonostante non abbia usato
il prezioso Ha che certamente ne metterebbe in evidenza i dettagli, mi piace
molto.
La vedo come un grande
incendio di idrogeno primordiale, una fucina di materia dove i protoni si
scagliano gli uni contro gli altri in una prima rozza pantomima di
accoppiamento, prova generale di quello che poi la natura ha ripetuto in mille
modi, fino a quello sofisticato e tormentato degli esseri umani.
Pensandoci, mi chiedo cosa
è cambiato nel meccanismo dell’unione, non certo il principio di causalità
stocastica che è sostanzialmente lo stesso: un protone può unirsi a uno
qualsiasi di miliardi di altri protoni, esattamente come noi. Solo che i
protoni sono tutti uguali, così come uguali e deterministici sono i risultati
delle loro fusioni, mentre noi siamo differenti, così come diversissimi e
imprevedibili sono i prodotti delle nostre unioni !
Tornando alla mia lunga
pausa, confesso che sto
pianificando un nuovo progetto di astrofotografia, con una nuova camera, col
sensore e soprattutto i pixel più piccoli, nuove ottiche e anche un nuovo PC.
Sebbene se da buon spiritualista io
creda, anzi sappia, che i cambiamenti sono la chiave della vita e
dell’evoluzione, forse tante cose cambiate contemporaneamente sono un po’
troppo alla mia età !
Tech Specs
Lens: Canon 200 f/4 – CCD QHY8 OSC – Parallel guide
SPC900 with K3
Mount: Syntha
HEQ5
Exposure: 3x15m RGB
Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Pian
Carlotta (RM), september 2008
My Notes
How do you say:
sorry for being so late !
I have been very
busy in other affairs and I must change periodically my activities, at least as
far as the rush is of concern. Moreover, between you and me, I have not so many
other objects to post, considering that I am not working since some three
months, thanks (!!) to the typical adverse weather in this period of the year.
The object I’m posting today, the number 35 I believe, is the IC1318,
aka Butterfly Nebula, the nebular complex at the centre of the Cygnus, a part
of the homonymous complex, one of largest and massive nebular region of the
galaxy. It is an HII region, some 5500 ly away, an hydrogen ocean formed by
several sections crossed by dark nebulae somehow distinct one another, hence
separately classified, from IC1318a to IC1318e, from west to east.
Despite
its strong luminosity, it is not Sadr, the gamma Cygni star, 1500 ly apart, to
make the nebula bright, being too closer with respect to the Butterfly complex.
The IC1318 brightest area is
the one just around the dark band LDN 889, while the western side appears more
rarefied and filamentous, what would imply that part to be formed by several
supernovae bursts.
In the same sky region many
other objects can be observed: the Crescent Nebula first, as well as open
clusters, like M29 and NGC6910.
I have made it extemporary, at
the Carlotta’s premises. Stefano Ricci was there too, certainly, I can’t
remember whether Luciano and the unforgettable Vittorio were together as well.
Despite I didn’t made Ha
exposures, what would allow much more detail, I like it much.
I see it as an immense hydrogen
fire, a forge of matter where protons are crashed into protons in a rough
coupling mime, a first basic test of what the nature will remake thousands
times, until the much more sophisticated and stormy of the human beings.
Thinking about
that, I wonder whether and what changed in that process, for sure not the
stochastic causality principle which is essentially the same: a proton can
match whichever other proton, just like we can do.
But protons are
all identical, indistinguishable one another, such as identical and predictable
are the results of their fusions, while we are so different one another, as
well as different and unpredictable are the products of our matching !
Back to my long
pause, I must confess to be planning a new astrophotography course, with a new
camera, with a smaller chip and smaller pixels, new optics and a new dedicated
notebook as well.
Although, as a
correct spiritualist, I trust, rather, I know, changes to be the key of life
and evolution, changing too many items at the same time is really too much for
my age !
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