Specifiche
Ottica: Vixen Visac 1800 f/9 - CCD QHY8 OSC - Guida fuori
asse MZ5
Montatura: Avalon Linear
Pose: 9x20m RGB + 20x30m Ha
Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con
Photoshop
Sito: Monsanpietro (AP), agosto 2012
Note
Questa è una delle due foto
che ho fatto nella recente sessione di agosto. Pochino, avrei detto io stesso
fino a non molto tempo fa, quando amavo saltare da un oggetto all’altro
per vedere com’erano. Invece, queste riprese sono di prima qualità e ho avuto
modo anche di fare divertenti prove, sullo ZEN e su oggetti o scorci di scenari
che, oltre ha interrompere la noia delle sequenze di lunghe pose, mi hanno dato
belle idee per il lavoro futuro.
Si
tratta di un oggetto piuttosto noto, la NGC281, una nebulosa diffusa a circa 9000
anni luce da noi, in direzione della costellazione di Cassiopea,
nel braccio a spirale di Perseo, in una regione HII, ricca di gas e polveri, meglio
nota come Nebulosa di Pacman per via della somiglianza con la bocca del
protagonista dell’omonimo gioco, uno dei primissimi all’inizio degli anni 80.
Se
nel visibile la nebulosa ha questa somiglianza, nell’infrarosso (telescopio
WISE della NASA), proprio all’interno della bocca spuntano addirittura dei
denti. Che poi altro non sono che strutture gassose al cui interno, con tutta
probabilità, si stanno formando nuove stelle. Sarebbero ciò che resta del gas e
della polvere precedentemente spazzati via dalla radiazione e dai venti
stellari delle stelle che si trovano nell’ammasso al centro della nebulosa
stessa. Nell’immagine si notano anche punti luminosi di colore rossastro:
stelle giovani, in fase di formazione e ancora avvolte dai bozzoli delle
polveri.
A
uno sguardo meno scientifico si notano le bellissime piccole colonne gassose
che gemmano dal fondo dell’immensa caldaia, e qualche globulo di Bok, culla di
stelle per eccellenza. I globuli di Bok sono infatti grandi e massive nubi
scure, tipiche delle regioni HII, formate da gas e polveri molto dense, in cui
sta avvenendo il processo della formazione stellare per collasso gravitazionale,
che produce preferibilmente stelle doppie o multiple.
Bozzoli
delle grandi stelle quindi, chiaramente visibili così scuri sugli sfondi
luminosi dei gas ionizzati dalle stelle che essi stessi hanno generato.
La
Pacman offre indubbiamente uno scenario impressionante, una fucina dove i
protoni primitivi diventano prima gas,
poi metalli, via via fino a formare la materia intelligente (modestamente!) che
la osserva stupita e che si spinge addirittura a fotografare la sua genesi.
L’avevo
fatta in passato con due ottiche di lusso (TEC e Intes) entrambe a un metro di
focale, senza capire bene che il bello stava appunto nella fenditura luminosa,
la bocca del Pac-Man.
E
mi auguro che piaccia alla mia giovane amica Carmen Zupi Castagno alla quale la
dedico, la mia violinista preferita che sabato prossimo si sposa.
Visto anche che non ci
posso andare, perché quel giorno si sposa anche mia figlia !
Tech Specs
Lens: Vixen Visac 1800 f/9 – CCD QHY8 OSC – Off-axis
guide with MZ5
Mount: Avalon
Linear
Exposure: 9x20m RGB + 20x30m
Ha
Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Monsanpietro
(AP), august 2012
My Notes
This is the first of the two objects
I pictured during the recent august session. Not so much, I would have said years
ago, when I used to jump through several deep sky objects, just to have idea of its
features.
Instead, now I took these few
but excellent shots and, at the same time, I caught the opportunity for a lot
of useful trials, both with my ZEN, as well as on several other objects and
very nice glimpses and details. That allowed not only to ease
the long boring exposures, but also gave precious information for the future
work.
It
is a rather known object, NGC281, a diffuse nebula some 9000 light years apart,
toward the Cassiopeia constellation, in the Perseus spiral arm, plunged into a
HII region very dense of gases and dust, colloquially known as the PacMan
Nebula for its resemblance with one of the very first video game characters, in
the early 80’s.
That
fancy resemblance in the visible band, becomes amazing in the infrared, as from
the NASA WISE telescope, where even some teeth appear in that mouth, likely the gaseous
frames where new stars are forming into, the remnants of the gases and dust
previously swept away by the radiation of the stars of the cluster in the
nebula core.
In
the picture some red bright points can be noted too: fresh forming stars still
enveloped into its dust cocoons.
To
a less scientific glance, the beautiful gaseous columns can be noted, arising
from the core of that immense fire, as well as some Bok globules, the stars
most typical cradles. The Bok globules, in fact, are large and massive dark
clouds, quite common in the HII regions, made by gases and by very dense dust, where
the star formation is in process due to the gravitational collapse, which there
gives raise to double or multiple stars, in most of the cases. The cocoons of
large stars, then, like dark stains clearly visible on the bright background of
the gases excited by the same stars formed by the gas itself.
The
Pacman Nebula is a very impressive scenario, a forge where the
primitive protons turn into gases first, then metals that in turn grow to
intelligent matter (modestly speaking!), which looks back astonished to it,
daring to push on to even take shots of its genesis !
I
already took pictures of NGC281 with two first class optics (TEC and Intes),
both around one meter focal length, without realizing that the ‘meat’ was
inside, right in the Pacman mouth.
And I really hope it will fascinate my young friend Carmen Zupi Castagno to whom I
dedicate it, my favourite violinist who is getting married next Saturday. Also
considering that I cannot attend her wedding, since my daughter gets married
the same day !
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