venerdì 14 settembre 2012

Nebulose Nord America e Pelican (NGC7000 - Cigno)





Specifiche
Ottica: Canon 200 f/4 - CCD QHY8 OSC - Guida parallela MZ5 con K3
Montatura: Syntha HEQ5
Pose: 4x15m RGB + 8x15m Ha
Acquisizione e elaborazione con Nebulosity
Sito: Pian della Carlotta (RM), settembre 2009 – Alpenhof (AU), luglio 2009

Note
Prima che tramonti voglio fare un omaggio a uno degli oggetti più fotografati del cielo: il gruppo delle nebulose NordAmerica e Pellicano, nella costellazione regina dell’estate e della Via Lattea: il Cigno, la nostra Croce del Nord.
Questo complesso nebulare, tra i più grandi del cielo estivo, deve il suo nome alla sua somiglianza con il continente nord-americano. Scoperto alla fine dell’800, comprende appunto due nebulose ad emissione, la cosiddetta Nord America sulla sinix, NGC 7000, e sulla dex la meno luminosa Nebulosa Pellicano, IC 5070, separate da una nube molecolare piena di polveri oscure, la LDN 935.
La Nebulosa Nord America si trova a circa 3° a Est di Deneb, appena fuori della croce, in piena Via lattea, a circa 1800 anni luce di distanza, estesa per 4 gradi quadrati, circa 10 volte la grandezza della Luna.
Fa parte, insieme alla Pelican, del complesso di gas e polveri noto come Fenditura del Cigno, composto da nubi stellari luminose e oscure e da nebulosità diffusa, polveri e gas eccitate da stelle vicine, che oscura appunto il mare di stelle della Via Lattea sul quale il Cigno galleggia. Si tratta quindi di una vasta nebulosa ad emissione divisa in due parti principali e altre minori da nebulose oscure, bande di polvere interstellare che assorbono la luce delle stelle e della nebulosa disegnandone la forma come la vediamo. La distanza del complesso nebuloso non è conosciuta con certezza, né è nota la stella che è responsabile della ionizzazione dell'idrogeno. Probabilmente le stelle che la illuminano della luce rossastra dell’ Ha sono nascoste proprio dietro la nuvola di polveri.
A causa della sua estensione la sua luminosità è debole e non può essere vista a occhio nudo. Sotto un cielo molto scuro, con un binocolo a grande campo appare come una macchia nebbiosa di luce, una condensazione nella Via Lattea. Con telescopi sui 10 cm e un filtro UHC comincia a mostrare una struttura, più evidente in un 20 cm, dove però è impossibile osservarla per intero. La sua forma particolare, e soprattutto il suo colore rossastro (dalla riga di emissione Hα), sono visibili solamente nelle fotografie dell'area.
La Nebulosa Pelican, detta così per la sua forma che ricorda il collo reclinato di un pellicano, è una nebulosa a emissione HII, che si estende per circa 30 anni luce, caratterizzata dalla intensa emissione ultravioletta da parte di stelle massive nascoste dalla nube di polveri che permea la regione. La radiazione ionizza parti della nube molecolare mentre erode e fa evaporare altre parti della regione nebulare. Parti di questa ad alta densità di materia sotto l’intenso bombardamento ultravioletto si trasformano in lunghi e densi pilastri che emettono getti di gas visibili ai bordi della nube principale. Si tratta dei gas residui del processo di formazione di nuove stelle all’interno dei globuli di polveri residui. L’intensa attività di formazione di stelle è nascosta dalla nube di polveri ma appare chiaramente nelle immagini all’infrarosso.
Il complesso culmina intorno a metà agosto e si può riprendere da giugno a settembre, per intero con un 200mm o un 300mm. La sola NGC7000 si fa con un 500-600mm, la Pelican, più piccola, con focali fino a 1000. 
L’ho ripresa la prima volta a Fonte Vetica col Canon 300 battezzando i rossi superbi della mia QHY8. Ho fatto il colore col Canon 200 a Pian della Carlotta in un ritaglio di serata, mentre l’Ha è frutto dell’incredibile cielo austriaco. 
Si può fare di meglio naturalmente, magari in Ha con maggior risoluzione, ma preferisco tentare lo studio di particolari, specie nella Pelican, magari proprio ora, prima della fine dell’estate. Ci vado domani !


Tech Specs
Lens: Canon 200 f/4 – CCD QHY8 OSC – Parallel guide MZ5 by K3
Mount: Syntha HEQ5
Exposure: 4x15m RGB + 8x15m Ha
Acquisition and processing: Nebulosity
Location: Pian Carlotta (RM), september 2009 - Alpenhof (AUT), July 2009

My Notes
Before it sets down, I like to pay a tribute to one of the most pictured objects in the sky: the North America and Pelican nebulae in the constellation Cygnus, the summer queen of the Milky Way, our Northern Cross.
That nebular complex, one of the largest in the summer sky, takes its name from its resemblance to the north-America continent. Discovered in the latest decade of the nineteenth century, is formed by two bright nebulae: the so called North America on the left (NGC7000) and the Pelican nebula, to the right (IC5070), separated by a dense dark dust molecular cloud, the LDN 935.
The North America nebula lies some 3° from Deneb just out of the cross, in the depths of the Milky Way, about 1800 light years apart, extending for a four sqdeg area, about ten times the Moon. As well as the Pelican, it is part of the dust and gases complex known as the Cygnus cleft, composed by both bright and dark star clouds , by diffused nebulosity, dust and gases excited by the stars nearby, which hides the Milky Way ocean of stars where the Cygnus stays afloat. The objects is then composed by a large bright nebula body divided in two parts plus a few minors by dark nebulae and curtains of interstellar dust absorbing the stars light such to profile the nebula as we see it. The distance of the nebular complex is not certain, as well as the star responsible for the hydrogen ionization is not individuated. Very likely the stars flushing the North America with the red Ha light stay hidden just behind the dust cloud.
The North America cannot be observed by naked eye because of its week brightness due also to the wide extent.
Under a very dark sky it appears as a foggy stain to a wide aperture binoculars, like a spot where the Milky Way is a bit more condensed. Using one 10 cm telescope and an UHC filter its profile can be observed, much better with a 20 cm aperture, where however it cannot be seen whole. Its peculiar shape and its brilliant red (from the Ha emission line) can be clearly seen only by photography.
The Pelican nebula, so called for its shape recalling the bowed neck of a pelican, is a bright nebula emitting in the HII line, extended for about 30 light years and characterized by the very strong ultraviolet emission by massive stars hidden into the dust clouds spread all over the region. The radiation ionizes some parts of the molecular clouds, whilst other parts are evaporated and worn away. That intense ultraviolet bombing makes some fractions of the cloud grow up into the characteristics long pillars emitting gas at the edge of the main cloud. The pillars are the gases resulting from the formation of new stars within the residual dust globules. That intense star forming activity, hidden by the dust cloud, is instead clearly visible in the infrared pictures.
The complex culminates at mid-august, being then visible from June to September, the whole at 200mm or 300mm focal length, while the North America fits into no longer than 600 mm and the Pelican up one meter focal length.
I made it first at Fonte Vetica with the Canon 300, baptizing the superb reds of may QHY8. The colour was pictured with the Canon 200 at Pian Carlotta in a spare corner of the night, while the Ha was taken under the astonishing Austrian sky.
It can be improved of course, likely with longer Ha and higher resolution, but I think I’ll go into internal samples, in the Pelican in particular, maybe just in the coming nights, before the summer ends. I’m just leaving !

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