domenica 22 settembre 2013

Dettaglio nel Pelicano (IC 5070 - Cigno)






Specifiche
Ottica: TEC 140 f/7 - CCD SXVR-H694 - Guida fuori asse MZ5
Montatura: Avalon Linear
Pose: 8x15m bin1 Ha/OIII/SII
Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con Photoshop
Sito: Monsanpietro (AP), settembre 2013
Note
In queste stesse notti di settembre, appena M16 scadeva a ovest, puntavo nel Pellicano questo affascinante dettaglio, tanto strano quanto unico, l’ho trovato per caso, si vede da lontano l’irregolarità nel mare rosso della nebula. L’ho già fatta e messa su questo blog, ma con risoluzione scarsa e colori strani !
Allora l’ho rifatta con la nuova camera che infatti mi ha permesso dettagli inediti, mentre i colori li ho voluti così, sia per sottolineare la stranezza del quadro, sia perché quelli ‘naturali’ R,G,B cioè, erano deboli, non mi piacevano.
Sta proprio alla base del collo reclinato del pellicano, sulla cresta luminosa, spartiacque di due ripide pareti di idrogeno, dove ero sono andato a cercare incuriosito proprio da quella luce.
Per chi volesse divertirsi sta in RA 20h 51m/DEC +44° 20’, il quadro come lo vedete è con la camera circa a ore 3 e una stellina di guida a ore 7, ma ce ne sono altre.
Come ho già scritto nel primo post su questo oggetto, trovo veramente notevoli quei getti di gas e polveri, culle di stelle nascenti, eruttate dalle enormi bolle rese incandescenti da chissà quante giovani stelle, così come le nubi scure di carbone che scivolano lungo i fianchi di quella parete, sospinte dal vento stellare delle potentissime radiazioni ultraviolette. Per non parlare di quelle figure inquietanti, una specie di drago-giraffa in primo piano e quel pavone sulla sinistra, in bilico sul baratro di polveri e gas.
E come allora mi riprometto di visitarla ancora alla prossima luna nuova, alla fine di questo mese, quando il Cigno è ancora alto. Vorrei fare bene i colori puri e dipingerla finalmente come apparirebbe ai due ricevitori che abbiamo sopra il naso. Tanto per verificarli bisogna aspettare i futuri viaggi che faremo alla ricerca di altri mondi !

Tech Specs
Lens: TEC f/7 – CCD SXVR-H694 Off-axis guide with MZ5
Mount: Avalon Linear
Exposure: 8x15m bin1 Ha/OIII/SII
Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Monsanpietro (AP), September 2013

My Notes
During these September nights, as soon as M16 set down too west, I used to point into the Pelican nebula this amazing object as much funny as unique. I found it almost by chance, you can see it even with a short focal as an anomaly in the red nebular sea.
I already worked it and published just here, but the resolution was low and the colours quite strange.
That’s why I came back to it with my new camera, now finding out unknown details, while the colours are such both to stress the originality of the scenario and because, once again, the R,G,B poses were weak and unsatisfactory.
The picture just underlies the bent neck of the Pelican, on the bright crest, the divide of two steep hydrogen walls, where I went hunting intrigued just by that light.
For those who like to try it is located at RA 20h 51m/DEC +44° 20’, the shot as you see it has the CCD at about 3 hour and a nice guide star you can find around 7, but also elsewhere around.
As I already said in the first post on this object, really amazing to me are those springs of gases and dust, likely the cradles of new stars, ejected by the giant bubbles excited by who knows which and how many young stars.
As well as the dark coal clouds sliding down those faces, driven by the stellar wind generated by the powerful ultraviolet radiation. Not to mention those disquieting forms, a kind of dragon-giraffe and the peacock hanging in the balance above the abyss of red-hot dusts and gases .
Now as then, I plan to visit it again at the next new moon, at the end of the month, when the Cygnus is still up.
I’d like to work out the pure colours and depict it as it would appear to the two receivers we have just above the nose. After all, for the definitive test, we must wait the very future trip to discover new worlds !! 

sabato 21 settembre 2013

Nebulosa Aquila (M16 - Serpente)





Specifiche
Ottica: TEC 140 f/7 - CCD SXVR-H694 - Guida fuori asse MZ5
Montatura: Avalon Linear
Pose: 12x10m bin1 Ha/OIII/SII + 6x10m bin2 R/G/B
Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con Photoshop
Sito: Monsanpietro (AP), settembre 2013

Note
Eccoci qui di nuovo dopo tanto tempo, nove mesi giusti, giusti, il tempo di una gestazione e io non ho gestito un bel niente ! E’ vero anche che il tempo ha fatto schifo, perlomeno qui nel centro sud d’Italia, infilando puntualmente una bella perturbazione per ogni luna nuova, o quasi. In realtà qualche nottata serena c‘è stata ma davvero estemporanea e solo i fortunati che fotografano da dove vivono l’hanno potuta sfruttare.
Veramente l’ho avute anch’io, a marzo mi pare, due o tre belle nottate, ma mi sono perso dietro i miei nuovi giocattoli e non ho fotografato un bel niente. Poi ho avuto la bella idea di stare male ed eccomi qua, ho ricominciato all’inizio di agosto, col Sagittario già alto (si fa per dire) a sud in prima serata. Torno proprio con l’equinozio di autunno, quando cominciano le notti lunghe e buie (e fredde!) d’inverno!
Dicevo che ho nuovi giocattoli, uno, il TEC 140 ce l’ho in realtà da anni, sempre sotto il letto, che mi vergogno a dirlo, uno dei migliori rifrattori in circolazione.
La vera novità è la nuova CCD, una Starlight SXVR-H694, rigorosamente b/n ché devo imparare a colorare, ma ancora non ci riesco bene. Rumorosa quanto un gatto, ottima la sensibilità (mi piace dire che vede pure col tappo), l’alta risoluzione con 6 Mpixels da 4.54µ e chip piccolo (12.5mmx10mm) che mi allunga virtualmente tutte le ottiche.
Ma addio agli oggetti grandi, le grande nebulose rosse con cui mi sono fatto le ossa!
Per prima cosa allora ho deciso che rifarò qualche oggetto che merita maggior dettaglio e il primo che mi è capitato è proprio M16, la nebulosa Aquila nel Serpente, già bella a Sud nelle prime ore di buio. L’ho già fatta anni fa e presentata sul blog, dove potete rileggere le sue caratteristiche astronomiche.
Non ho avuto gran che di tempo e l’oggetto era bassotto, ma il mio sud-ovest è bello buio prima sui verdi monti della Laga e il lontano il Gran Sasso, poi sui vicinissimi Sibillini, così l’ho lavorata in tre serate. Guida tranquilla on la mia Avalon Linear controllata con PHD.
Poi siccome non mi piacevano le pose colore l’ho ripresa e processata in Ha, OIII e SII, eliminando così anche qualche chiarore diffuso dell’orizzonte.
Il risultato lo vedete, apparentemente in falsi colori, tipo paletta Hubble, anche se non lo è. La posa originaria è un merging HSOO (LRGB) e non per caso. Lo zolfo infatti, ho pensato, sta nel rosso e l’ossigeno tra blu e verde, chissà che non sia proprio così! Notevole è l’assenza di rumore e il dettaglio che si vede andando dentro quelle nuvole dall’inquietante aspetto androide, che racchiudono al loro interno stelle in formazione e che vengono modellati, illuminati e lentamente consumati proprio dalla luce ultravioletta che proviene dalle brillanti stelle appena nate. All’interno ci sono gli embrioni di prossime stelle che usciranno dalla loro “placenta” di gas denso e scuro quando la luce ultravioletta delle stelle vicine avrà sgretolato e soffiato via queste incredibili stalagmiti gassose. Tra pochi milioni di anni, un battito di ciglia cioè nello spazio-tempo dell’universo, le colonne di gas saranno sparite e le nuove stelle si uniranno alle compagne che le stanno aiutando a nascere.
Sono contento di essere tornato, con una foto di buona qualità, la dedico a Tamara, la vecchissima amica di mia madre che l’ha finalmente raggiunta pochi giorni fa !
Cieli sereni per tutti e un magnifico autunno !


Tech Specs
Lens: TEC f/7 – CCD SXVR-H694 Off-axis guide with MZ5
Mount: Avalon Linear
Exposure: 12x10m bin1 Ha/OIII/SII + 6x10m bin2 R/G/B
Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Monsanpietro (AP), September 2013
My Notes
Here we are again after a long, right nine months, just the time of a pregnancy, but I have create little or nothing!
It should be mentioned that the weather has been awful, at least in the central Italy, punctually choosing the new moon periods to be covered. Strictly speaking a few clear nights did occur extemporary here and there, but only those living where their station is could catch the chance to work.
I had a couple of fair night however, it was on early March, but I was lost to check my new toys and I couldn’t shoot anything. Then I had the smart idea to fall ill, so I started again at August beginning, with the Sagittarius already well up (it goes without saying!) to the south on early night.
I am back just for the Fall equinox, when the long, dark (and cold!) winter nights start.
I mentioned of my new tools, although one, the TEC 140 has been sleeping below me for some six years (shame on me!), one of the best refractor on the market ! The true change is my new CCD, the Starlight SXVR-H694, rigorously b/w since I must learn the art of colours, although I didn’t yet !
As noisy as a cat, high sensitivity (I like to say that it can see even through the cover!), high resolution with 6 million 4.54µ pixels and a small (12.5mmx10mm) chip, which makes my lens much longer. So goodbye to my beloved large nebulas where I learned this difficult art !
I first planned to visit again those objects deserving the deeper detail of the smaller pixels, the first one beeing just M16, the Eagle Nebula, already well to the south at the early darkness.
I did it already years ago, it is in this blog where you can read its astronomical features.
I had not long time and the objet was quite low, but my south-west is quite dark from the Laga mountains, through  Gran Sasso group as far as the very close Sibillini chain, so I could work M16 along three clear nights.
The guide was easy on my Avalon Linear via PHD software. Since I didn’t find the colour poses satisfactory, I used Ha, OIII and SII filters so cutting out a bit of scatter light on the horizon.
You can see the result, apparently in false colours, similar to the Hubble palette, although it is different. The base is a HSOO (LRGB) merging, not casually chosen. The sulphur in fact is a red region line and the oxygen contains both blue and green, may be this is the actual combination !
A quite low noise is remarkable indeed, as well as the details visible going through those clouds with its disquieting human looking, hiding new-born stars, modelled, light up and slowly burnt down by the ultraviolet radiation of the bright stars. Inside the pillars the ‘embryos’ are of the new stars which will grow up from that dark gaseous ‘placenta’ as soon as the ultraviolet light of the closest stars will crumble and blow off those amazing  stalagmites. Within a few millions years, that’s more or less a blink in the space-time scale of the Universe, the gas pillars will disappear and the newborn stars will join the companions which are presently helping them to spring up.
Happy to be back with a good picture, let me dedicate it to Tamara, the old friend of my mother who at last joined her few days ago !.
Clear skies to everybody and a beautiful Fall !