Specifiche
Ottica: ZEN MakGregory 3000 f/12 - CCD QHY8 OSC -
Guida fuori asse MZ5
Montatura: Avalon Linear
Pose: 5x30m RGB + 14x30m Ha + 19x30m OIII
Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con
Photoshop
Sito: Monsampietro (AP) m 500asl – Luglio 2012
Note
Questo
è un post particolare: ripete un oggetto già presentato, la nebulosa Cocoon nel
Cigno, questa volta però riprendendone il cuore con una focale molto più lunga
dei 400 mm che allora permisero di riprendere anche la cosiddetta coda, snodata
lungo un tappeto di stelle.
E’
particolare appunto perché è il primo oggetto ripreso dalla mia nuova stazione
di Monsanpietro (AP), dove ho fissato a terra su un piedistallo una robusta
colonna con due piastre di acciaio per la regolazione e una di adattamento alla
mia montatura Avalon Linear. La piastra a terra è isolata con un foglio di
silicone industriale da 5mm che garantisce anche l’ammortamento elastico.
Il
collaudo non poteva andare meglio, perché il sistema stazione-montatura ha
permesso di riprendere quasi 50 pose ferme da 30 minuti l’una con un’ottica, il
mio MakGregory ZEN 250, di 3 metri di focale (f/12) e circa 18 kg di peso con
tutta la catena di ripresa e guida, ovviamente fuori asse.
Il
merito di questa performance, degna di un osservatorio professionale, per me
comunque insolita, va anche alla colonna fissa e al
sistema di controllo e guida, il SynScan con EQ Ascom con guida Guidemaster,
che si è piantato una sola volta in sei serate.
Ma
è soprattutto un successo della Linear e della sua guida morbida, che ha
dimostrato di poter lavorare a lungo senza errori ai limiti delle sue
prestazioni nominali.
Ed
è infine particolare il risultato di un oggetto certamente difficile così da
vicino, idrogeno circondato da polveri blu-marroncino, come una corona sfumata.
Questi colori sono dovuti sia all'emissione rossa
del gas idrogeno eccitato dalla radiazione proveniente da stelle giovani e
calde, sia al blu dovuto alle polveri che riflettono la luce stellare ai bordi
di una altrimenti invisibile nube molecolare.
La
sessione è stata anche un’occasione di prova per lo ZEN, che ha dimostrato di
poter fare buone stelle e di lavorare sul cielo profondo anche a focale piena,
f/12 cioè, obiettivamente buia, a condizione di compromessi tra guadagni
elevati, che schiacciano la dinamica, o la rinuncia ai filtri, problema comunque
inessenziale sulle galassie.
Senza
dubbio, comunque, quest’ottica è formidabile in alta risoluzione, su luna e
pianeti, per la sua apertura e la bassa ostruzione (26%).
A
dire il vero meditavo di venderla, credo che la terrò invece, anche perché da
qualche prova preliminare, riducendo la focale di un 20% (2500mm, f/10) o anche
di più, le sue prestazioni migliorano certamente.
A
condizione di arrangiarci anche un focheggiatore sulla catena di ripresa,
attualmente infatti il fuoco si fa muovendo lo specchio primario: con un cattivo
seeing c’è da diventare matti!
Tech Specs
Lens: ZEN MakGregory 3000 f/12 – CCD QHY8 OSC – Off-axis
guide with MZ5
Mount: Avalon Linear
Exposure: 5x30m RGB + 14x30m
Ha + 19x30m OIII
Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Monsampietro (AP) mt 500asl -
july 2012
My Notes
This
is somehow a special post: it replays an objects already presented in this
blog, the Cocoon Nebula in the constellation Cygnus, but going now in depth
into its core with a focal length much longer than the 400 mm through which a picture
of its long tail was taken too, on a bed of stars.
It
is a special post also because it is the first sky object shot with my new station in
Monsampietro (AP), where I just fixed on a iron base on the ground a sturdy
column with two adjustment iron plates, plus one to meet my Avalon Linear
mount. A 5mm silicon sheet underneath the ground plate compensates for
vibrations.
The
test couldn’t perform better: the station-mount system allowed to shot some 50 firm
exposures, half-hour each, with an optic, my MakGregory 10” ZEN, with 3 metres
focal length (f/12) and some 18 kg weight, with the main CCD and the off-axis set.
The
credit for this performance, worth of an observatory, however unusual for me, certainly goes also to the fixed
column as well as to the control/guide system, the SynScan with EQ Ascom with Guidemaster
which shut down just one time during six nights.
The most credit must be given undoubtedly to
the Linear mount soft way of guiding, that proved to be able to work without problems
also under limiting conditions.
Finally, the result also is special for an
object so difficult when so close, hydrogen sorrounded by blu-brown dust,
likewise an hazy crown. Those colours are due to both the red hydrogen
emission excited by the young hot stars and to the blue color reflected by the
dust at the edges of a molecular clouds revealed just by its light.
The session has also been a test for the ZEN
itself, which confirmed its ability of picturing good stars, as well as to
shoot deep-sky objects at its native focal lenght, f/12, undoubtedly dark,
balancing between high gains, that is shorter dynamic range, and removing any filtering,
that doesn’t affect in the case of galaxies.
Beyond doubts, however, this optic can smartly work
for high resolution capturing on moon and planets, for both its good aperture
and its quite limited obstruction (26%).
Frankly
speaking, I planned to sell it, but I think I will retain it
instead, also because preliminary try-outs have shown good performances with
some 20% reducers (2500 mm, f/10) or even lower. Provided that, however, a
precise focuser is placed along the capturing chain: the focus, in fact, is now
obtained by push-pulling the primary mirror, what under bad seeing conditions
can drive you mad !.
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