Specifiche
Ottica: Canon 200 f/2.8 - CCD QHY8 OSC - Guida in parallelo Philips 900
Montatura: Synta HEQ5
Pose: 6x15m RGB – 8x15m Ha
Guida con K3 - Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con Photoshop
Sito: Macere (RM), febbraio 2011
Note
Prima che scompaia del tutto nel primo crepuscolo, voglio mostrare una ripresa di questo complesso nebulare che insieme alla più nota Rosetta fa da coda di sua maestà Orione.
Il gruppo noto come Nebulosa Cono prende il catalogo dell’omonimo ammasso NGC2264 e il nome dalla sua forma appunto a tronco di semicono. Foto lunghissime evidenziano i dettagli, molto simili al Pilastri di M16, di questo enorme ammasso di gas e polveri. Opposto alla punta del Cono e evidenziato da due brevi concatenazioni di stelle, si trova un asterismo noto come Albero di Natale, testimonianza dell’infinita fantasia degli astronomi perché io non l’ho mai visto !
La stella accecante al centro è la 15 Monocerotis, in realtà un sistema di 4 stelle brillanti, responsabile dei processi del gas e serio motivo di disturbo delle pose e del successivo processo.
Intorno al Cono si espande una zona nebulare vastissima caratterizzata da moltissime increspature, di varie scale, come create da un’enorme marea, la più nota delle quali è la Fox Fur, che in effetti, questa sì sembra una volpe disposta proprio a collo di pelliccia, che comunque nella foto non si vede.
Oltre che a largo campo, questo oggetto si presta a focali maggiori, da 500 cm fino a oltre 2 metri, ricchissima com’è di dettagli. Ancora una volta il segreto sta in tempi lunghi e grande uso del filtro Ha.
L’ho fatta in una sola notte d’inverno, a Macere, che poi sarebbe Lariano, anche se è nel comune di Artena, invano rivale nella panificazione del celebre pane, che infatti ho sbocconcellato a lungo nella freddissima notte di febbraio dell’anno scorso.
Per inciso, credo che sia stato proprio allora, quando, dopo le 4, ho cominciato a smontare per l’ennesima volta con le dita gelate nel buio mal rischiarato dalla lampada frontale, che mi sono promesso e ripromesso di farmi una postazione stabile. Dell’astrofilo nomade non credo proprio di avere più l’età, né l’entusiasmo !!
Tech Specs
Lens: Canon 200 f/2.8 - Camera CCD QHY8 OSC – Guide webcam Philips 900
Mount: Synta HEQ5
Pose: 6x15m RGB – 8x15m Ha
Guide: K3 – Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Macere (RM), february 2011
My Notes
Before it disappears in the early twilight, I like to show a picture of this nebular complex, the tail, together with the Rosetta nebula, of his majesty Orion.
The complex, known as Cone Nebula, takes the catalogue number of the NGC2264 cluster and the name from its resemblance to a trunked half cone.
From longest exposures a rich detail arises of that immense bulk of gases and dusts, the cone in particular recalling the M16 pillars. Just opposite to the small cone, a star asterism can be noted somehow resembling a Xmas tree, a proof of the astronomers fantasy, I never could see it !
The dazzling star in the centre is the 15 Monocerotis, actually a four-star system responsible of the radiating processes, and of the serious problems in both acquisition and processing images.
The Cone area is surrounded by a very large nebular region where a lot of ripples can be notes on various scales, like wavelets generated by gigantic tides, among which the Fox Fur is known, this really resembling a fox laying just as a fur around the neck, which however can’t be seen well in this picture because of the resolution.
Other than with wide field, this object can be well described with longer focal lengths, from 500mm up two a couple of metres, showing several beautiful detail.
Once again the best technique is the use of long exposures, many of which with Ha filter.
I took it during just one winter night, in Macere, that is Lariano, although in the Artena municipality, the hopeless challenger in the preparation of the famous homonymous bread, just that I’ve been munching in that very cold night, on February, last year.
By the way, it was just then, when, around four in that cold morning, I started to take down the station for the nth time, with my frozen fingers, in the weak light of my headlamp, that I planned and promised to arrange a permanent station in a fixed site.
I don’t think, in fact, to have any longer neither the age, nor the enthusiasm of a nomadic astroimager !!
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