lunedì 15 settembre 2014

The Pickering Triangle - Veil Nebula (NGC 6960) - Cigno






Specifiche

Ottica: Astrophysics Starfire 130 f/6 con camera CCD SHVR-H694 e MZ5 in GFA
Montatura: Avalon Linear Fastreverse
Pose: 6x15m in Ha + 3x15 in R/G/B

Guida con PHD - Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con Photoshop
 Sito: Monsampietro (AP) (42°54’ N/13°30’ E) m500asl - Agosto 2014
Note

Torno dopo tanto tempo, dopo un meteo quasi sempre brutto per tutti, ha fatto poche serate serene nell’ultimo anno, per non parlare del precedente. E io ho avuto anche la cattiva idea di ammalarmi, così la frittata è fatta.
La scorsa luna ho riaperto la mia stazione marchigiana e naturalmente mi sono impicciato con quasi tutto, dopo quasi un anno senza vera pratica. Nessuno mi leva dalla testa che i vari pezzi, cavi, porte, i computer e la catena di ripresa e di guida debbano stare un po’ insieme per riadattare le reciproche impedenze elettriche e meccaniche.  Ma alla fine, come sempre, tutto ha ripreso a funzionare.
Per provare a dovere il prezioso Astrophysics, dopo tanto dormire sotto il mio letto, ho scelto un oggetto all’altezza di quest’ottica: l’affascinante ramo centrale della Velo nel Cigno, noto mica tanto come triangolo di Pickering, peraltro già fatto proprio 3 anni fa col Vixen Visac e la CCD QHY8.

Qualcosa non andava però nella forma delle stelle, incredibilmente deformate in tutto il campo. Dopo lunghi controlli sugli elementi della catena e della loro perfetta planarità in particolare, ho semplicemente rimosso lo spianatore di campo, evidentemente non il suo, tornando ad ottenere stelle degne di questo strumento, fino ai bordi.

Nel frattempo purtroppo il Cigno era scaduto in basso a Ovest e la chance era andata!
Qualche sera dopo approfitto di un’altra bella serata e ci rifaccio: stavolta col filtro Ha per circa 2 ore, finché il Cigno è ancora alto. Poi devo ripartire e la luna è praticamente finita.

Mi ritrovo quindi un magro bottino, due orette di buon Ha ma i colori sono inquinati da quelle brutte stelle. Decido comunque di provare ad elaborarle, usando l’Ha come L e cercando di colorare meno possibile, con almeno una delle 3 pose da 15m in RGB. Col Blu risulta possibile, meglio invece, si fa per dire, per il R e G.
E il risultato è buono, non si vedono quasi le tracce delle stelle brutte, mentre i colori funzionano benissimo con la combinazione HRGG, mostrando al meglio questo splendido sistema capillare, così ricco di sfumature colorate.

E non si può non ripensare ai fumi dei gas e alle nuvole di polveri cucinati nello stellone originale, poi esploso come supernova, materia evoluta che vagherà chissà quanto nello spazio per poi ricombinarsi chissà quando e chissà dove e dar luogo a nuove stelle e chissà alla vita.
Dedico questo piccolo, insperato capolavoro alla mia nipotina Melissa, insieme al padre Andrea che mi ha assistito nelle due notti.

E mica è finita, appena posso ci ritorno, rifaccio colori perfetti, tanto Ha così le stelle non soffocano l’immagine e anche ossigeno e zolfo, per azzardare nuove tinte e colori !

Cieli sereni quindi e alla prossima !




Tech Specs

Lens: Astrophysics Starfire 130 f/6 - CCD SHVR-H694 with MZ5 in GFA
Mount: Avalon Linear ‘Fastreverse’
Exposure: 6x15m Ha+3x15m RGB
Guide: PHD – Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Monsampietro (AP) (42°54’ N/13°30’ E) mt 500asl - August 2014

My notes

Back since a long, bad weather for all: just a few clear nights for everybody, as well as the previous year. Moreover I had the bad idea to fall ill, so the mess is definitively made !
Last new moon I turned on again my station in the Marche and of course, after such a long inaction, everything refused to work anymore, after a long year without practise. Nobody can convince me that the various parts of the entire chain must face one another for a lapse of time before working together again, in order to adjust its mutual electrical and mechanical impedances. But, at last, the system restarted to work correctly.
To adequately test my precious Astrophysics, after such a long sleep under my bed, I have chosen an object with the same nobility: the fascinating central branch of the Veil Nebula, not so widely known indeed as the Pickering Triangle, which I already pictured just three years ago with my Vixen Visac and the QHY8 CCD.

But something was wrong just with the stars shape, incredibly deformed over the entire field. After an  accurate control of each ring of the chain, with particular regard to its rigorous planarity, I simply removed the field flattener, likely not its own, getting back the perfect stars typical of that optic, up to the edges.
In the meantime, however, the Swan climbed down to the West and my chance was over !

Some night later I tried again taking advantage of another clear sky window, now using an Ha filter for a couple of hours, till the object kept high enough in the sky. Then the time was over, the moon rising again and I must go back home.

The outcome was unfortunately meager: on the one hand almost two hours of good quality Ha, but on the other quite bad stars contaminating the picture.
I decided however to process it, using the good Ha as luminosity and picking out at least one of the 15 minutes colours shots. The blue was definitely out, but red and green worked acceptably.

The result is not bad, I’d say quite good: the bad stars shape is somehow hidden, while the combination HRGG works well, showing this wonderful capillary network, so rich of chromatic shades. The mind goes to the gases and the dust clouds cooked out in the original big star, exploded as a supernovae, advanced matter wandering in the space for who knows how long, then recombining who knows when and where to give raise to new stars and, who knows, to new life !
Let me dedicate this little unexpected masterpiece to my puppy nephew Melissa, together with her father Andrea who assisted me during the nights.

But it is not over, as soon as I can I will turn on this object, to get some perfect colour exposures, a long Ha so that the stars don’t mask the veil, as well as some good OIII and SII to try new hues and colours.

So, clear skies for all, we will meet again !


mercoledì 16 ottobre 2013

Nebulosa Aquila (M16 - Coda del Serpente)






Specifiche
Ottica: TEC 140 f/7 - CCD SXVR-H694 - Guida fuori asse MZ5
Montatura: Avalon Linear
Pose: 12x10m bin1 Ha/OIII/SII + 6x10m bin2 R/G/B
Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con Photoshop
Sito: Monsanpietro (AP), settembre 2013
Note
Ecco una seconda variazione della Nebulosa Aquila, fatta sempre in banda stretta nella combinazione HHOO, dove il rosso naturale della nebulosa è esaltato dalla riga di idrogeno, mentre l’ossigeno è equilibrato nelle sue due componenti naturali verde e blu, appunto. Così somiglia molto di più alle infinite versioni ottenute con camere OSC tarate in fabbrica e forse si evidenzia meglio il magico effetto finestra luminosa tra le nubi scure.

Tech Specs
Lens: TEC f/7 – CCD SXVR-H694 Off-axis guide with MZ5
Mount: Avalon Linear
Exposure: 12x10m bin1 Ha/OIII/SII + 6x10m bin2 R/G/B
Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Monsanpietro (AP), September 2013
My Notes
Here is another version of the Eagle Nebula, obtained with narrow band exposures in the HHOO combination, where the natural red of the nebula is enhanced by the hydrogen line, while the oxygen is balanced between its native components, green and blue, indeed.
Now it resembles much more to the many and many pictures of M16, obtained via the OSC cameras in factory-calibrated and perhaps the magic bright window into the dark clouds is well highlighted.

martedì 15 ottobre 2013

Nebulosa Aquila (M16 - Coda del Serpente)






Specifiche
Ottica: TEC 140 f/7 - CCD SXVR-H694 - Guida fuori asse MZ5
Montatura: Avalon Linear
Pose: 12x10m bin1 Ha/OIII/SII + 6x10m bin2 R/G/B
Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con Photoshop
Sito: Monsanpietro (AP), settembre 2013

Note
Per non fare ingiustizie, visto che ho dedicato tanto spazio alle diverse versioni di colori di un oggetto come l’HH555, voglio mostrare un paio di versioni della ben più famosa e altrettanto bella Nebulosa Aquila.
La versione che ho mostrato quasi un mese fa, mi pare il 21 di settembre era una combinazione HSOO che mitigava in partenza la dominante rossa originale dell’oggetto, così ricco di idrogeno HI e HII, virandola al verde.
Per tornare al rosso originale basterebbe usare il solo ‘false’ Ha, come per il dettaglio della Pelican.
Ma è bastato correggere un po’ il verde della prima HSOO per averne una seconda, verosimilmente più naturale ai nostri occhi e ugualmente ricca di sfumature colorate.
Questo dimostra che i colori si possono sì mitigare o esaltare entro larghi limiti, ma anche che se un colore non c’è o è debole non si può inventare senza tradire l’originale.

Tech Specs
Lens: TEC f/7 – CCD SXVR-H694 Off-axis guide with MZ5
Mount: Avalon Linear
Exposure: 12x10m bin1 Ha/OIII/SII + 6x10m bin2 R/G/B
Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Monsanpietro (AP), September 2013
My Notes
In order to avoid unequal treatments, considering the four different versions presented for the colours of the H555 object, I like to offer a couple of examples for the much better known and likewise beautiful Eagle Nebula.
The picture presented here some one month ago, on September 21st I guess, was an HSOO combination, alleviating the red original dominant of the object, so rich of both HI and HII, turning it towards green.
The simplest way to turn back to red would be the use of the ‘false’ Ha technique, as done for the Pelican detail.
It was enough however, decreasing the green tune on the original HSOO to obtain a second version, likely more natural to eyes and equally rich of coloured hues.  
That shows that the colours can be softened or enhanced within large extents, but also that when a colour is very weak it cannot be invented without betraying the object itself.

giovedì 10 ottobre 2013

Dettaglio Pelican (IC5070 - Cigno)







Specifiche
Ottica: TEC 140 f/7 - CCD SXVR-H694 - Guida fuori asse MZ5
Montatura: Avalon Linear
Pose: 8x15m bin1 Ha/OIII/SII
Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con Photoshop
Sito: Monsanpietro (AP), settembre 2013
Note
Siccome quest’oggetto l’ho trovato per caso, non sapevo se fosse catalogato. Lo è, nel catalogo Herbig-Haro, come HH555, ne trovate una descrizione in HH 555, a Herbig-Haro object in the Pelican Nebula | Anne's Astronomy News.
Ne approfitto per tornarci sopra, sempre a proposito di colore. Un altro modo di colorare un’immagine in B/N, infatti, sia solo luminanza, sia Ha, è quello di usare il colore di altre riprese dello stesso oggetto, anche se fatte con ottiche e camere diverse o da altri, previa la debita autorizzazione, anche se così si toglie un bel po’ di proprietà intellettuale e di soddisfazione personale al risultato, un po’ come quando si affitta il tempo di ripresa da un osservatorio in remoto.
In questo caso ho usato riprese fatte da me in precedenza sullo stesso oggetto, col Vixen Visac e con la Q8, e qui pubblicate alla fine di settembre dello scorso anno. Non sono esperto di questa tecnica della quale sento dire meraviglie, ho dovuto faticare per rendere il formato identico nei due casi, croppando al singolo pixel con Nebulosity, che invece non ha avuto problemi per la diversa grandezza del pixel, 4.5µ la Starlight contro i 7.8µ della Q8, che non è mica poco !
I colori che avevo non erano eccezionali perché il cielo non era ben limpido, come infatti avevo segnalato allora, ma, a riprova del fatto che il colore conta meno della luminanza totale, i risultati godono l’ottimo Ha di questa volta.
Ho fatto diverse variazioni rispetto allo schema base HRGB, la migliore è stata la combinazione HHGB, perché, mi sono detto, l’oggetto è rosso, come verrebbe infatti con una camera OSC, ma siccome il rosso di cui dispongo era brutto allora e debole adesso, mettiamo l’idrogeno al posto del rosso, così guadagno intensità e anche risoluzione.
La versione HHGB, come vedete, ha infatti una risoluzione e una qualità decisamente migliori della vecchia HRGB fatta allora separando i colori della Q8. I dettagli sono molto migliori, così come la pulizia del fondo, praticamente esente da rumore, anche se con un leggero eccesso di verde lungo le coste scure di quella specie di montagne.
Con questa versione, l’ultima, prometto, voglio degnamente festeggiare il neonato Marco, figlio di Carmen, la mia violinista preferita, anche perché quel pistillo ricorda decisamente più un bambino che una femmina !


Tech Specs
Lens: TEC f/7 – CCD SXVR-H694 Off-axis guide with MZ5
Mount: Avalon Linear
Exposure: 8x15m bin1 Ha/OIII/SII
Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Monsanpietro (AP), September 2013
My Notes
Since I have found this object by chance, I didn’t even know whether it was catalogued. It is, in the Herbig-Haro catalogue, as HH555, you can find a detailed description in HH 555, a Herbig-Haro object in the Pelican Nebula | Anne's Astronomy News.
Let me catch the opportunity to come again on the topic of colours. In fact, another way to colour a B/W image, either pure luminance or Ha, is that of picking the colours other shots of the same object, also if taken with a different telescope or another camera, or even pictured by others, with their permission of course, although this way implies a kind of loss of property and of personal satisfaction, like when leasing time by a remote observatory.
In this case I have used my own exposures of the same object taken with my Vixen Visac and the Q8 camera, published here at the end of last September. Being not so familiar with such technique, which I heard to be highly performing, I had to work hard to size the same format, cropping pixel by pixel with Nebulosity, while no problems arose for the difference between the pixel size, 4.5µ of the Starlight vs 7.8µ of the Q8, that’s not nothing !!
The colours were not so good, because the sky was somehow dirty, as I said at that time, but, confirming that the colours are less relevant than the total luminance, the results enjoy the good quality of the present Ha.
I have managed several combinations with respect to the basic HRGB, the best one resulting the HHGB, because, I said to myself, the object is red, as it comes out from an OSC camera, but since the first red I have is bad  and the present is weak, let’s put the hydrogen again as red, so I gain a benefit in both intensity and resolution.
As you can see, in fact, the HHGB version has a better quality and resolution with respect to the previous HRGB obtained separating the colour components in the Q8. Details are better, as well as the noiseless background, despite of the light green tone on the sides of the hills.
With the present issue, the latest, I promise, I like to properly celebrate the newborn Marco, the first son of Carmen, my favourite violinist, just because that funny pillar recalls much more a boy than a girl !