Specifiche
Ottica: Astrophysics 130 f/6 - CCD QHY8 OSC - Guida in parallelo Philips 900
Montatura: Losmandy G11
Pose: 10x15m RGB
Guida con K3 - Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con Photoshop
Sito: Monte S,Giovanni Campano (FR), novembre 2009
Note
Ancora un oggetto molto noto agli astrofotografi, perché abbastanza facile e ricco di dettagli affascinanti,
La Nebulosa Rosetta (nota anche con la sigla di catalogo NGC 2237) è un'ampia regione HII di forma pressappoco circolare situata ai confini di una nebulosa molecolare gigante, nell’Unicorno, in una regione di formazione stellare.
La nebulosa ha un diametro di circa 120 anni luce, con una massa totale pressappoco pari a 10.000 masse solari e si trova a una distanza di circa 5000 ly dalla Terra.
Al centro della nebulosa si trova un brillante ammasso aperto, noto come NGC2244; le stelle blu dell'ammasso, formatesi recentemente dal gas della nebulosa stessa, emettono la radiazione ultravioletta che eccita il gas della nebulosa portandolo ad emettere luce rossa.
La Rosetta è una delle nebulose più brillanti del cielo notturno; la sua posizione, ad appena 5° dall'equatore celeste, fa sì che possa essere osservata da quasi ogni punto della Terra.
La nebulosa si individua con facilità a circa un terzo della congiungente di Betelgeuse, alfa di Orione a Procione, alfa del Cane Minore, muovendosi circa un grado e mezzo a sud.
La focale ideale per riprenderla, per un chip APS, come quello della mia QHY8, va da 400 a 600 mm, a seconda che si vuole o no lasciare spazio intorno per rivelare la coda di idrogeno, lunga quanto debole, in basso a sinistra nella foto. Dove infatti non si vede, sia perché tra le tante ho scelto la foto fatta l’Astrophysics 130 ridotto a circa 600 mm di focale, sia perché non ho fatto riprese in Ha.
Il prossimo inverno ci tornerò senz’altro sopra, forse con una camera a più alta risoluzione, come una QHY9 rigorosamente b/n, certamente con lunghe pose in Ha e, se ne avrò il tempo, con due focali: a 300 mm per rivelare la coda di idrogeno e a un metro circa per evidenziare i dettagli interni, attorno al buco con l’ammasso aperto.
Perché, per chi ancora non l’avesse capito, non sono solo gli oggetti interessanti a essere tanti. Tanti sono anche i modi, le tecniche e le focali per fotografarli. E’ così che questo mestiere non finisce mai !
Termino citando una bella frase che un astrofilo di cui non conosco il nome (ma che ringrazio) usa come un suo personale mantra nei forum: ‘la mia anima viene da mondi migliori e io ho un’inguaribile nostalgia delle stelle’.
Ora, io non lo so se la mia anima viene da mondi migliori, non riesco a ricordare, anche se non mi pare improbabile visto quello dove vivo attualmente.
Ma certo ‘nostalgia’ è il termine perfetto per giustificare questa passione, che è davvero ‘inguaribile’.
E in fondo neanche mi dispiace !
Tech Specs
Lens: Astrophysics 130 f/6 - Camera CCD QHY8 OSC – Guide webcam Philips 900
Mount: Losmandy G11
Pose: 10x15m RGB
Guide: K3 – Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Monte S.Giovanni Campano (FR), november 2009
Ottica: Astrophysics 130 f/6 - CCD QHY8 OSC - Guida in parallelo Philips 900
Montatura: Losmandy G11
Pose: 10x15m RGB
Guida con K3 - Acquisizione con Nebulosity - Elaborazione con Photoshop
Sito: Monte S,Giovanni Campano (FR), novembre 2009
Note
Ancora un oggetto molto noto agli astrofotografi, perché abbastanza facile e ricco di dettagli affascinanti,
La Nebulosa Rosetta (nota anche con la sigla di catalogo NGC 2237) è un'ampia regione HII di forma pressappoco circolare situata ai confini di una nebulosa molecolare gigante, nell’Unicorno, in una regione di formazione stellare.
La nebulosa ha un diametro di circa 120 anni luce, con una massa totale pressappoco pari a 10.000 masse solari e si trova a una distanza di circa 5000 ly dalla Terra.
Al centro della nebulosa si trova un brillante ammasso aperto, noto come NGC2244; le stelle blu dell'ammasso, formatesi recentemente dal gas della nebulosa stessa, emettono la radiazione ultravioletta che eccita il gas della nebulosa portandolo ad emettere luce rossa.
La Rosetta è una delle nebulose più brillanti del cielo notturno; la sua posizione, ad appena 5° dall'equatore celeste, fa sì che possa essere osservata da quasi ogni punto della Terra.
La nebulosa si individua con facilità a circa un terzo della congiungente di Betelgeuse, alfa di Orione a Procione, alfa del Cane Minore, muovendosi circa un grado e mezzo a sud.
La focale ideale per riprenderla, per un chip APS, come quello della mia QHY8, va da 400 a 600 mm, a seconda che si vuole o no lasciare spazio intorno per rivelare la coda di idrogeno, lunga quanto debole, in basso a sinistra nella foto. Dove infatti non si vede, sia perché tra le tante ho scelto la foto fatta l’Astrophysics 130 ridotto a circa 600 mm di focale, sia perché non ho fatto riprese in Ha.
Il prossimo inverno ci tornerò senz’altro sopra, forse con una camera a più alta risoluzione, come una QHY9 rigorosamente b/n, certamente con lunghe pose in Ha e, se ne avrò il tempo, con due focali: a 300 mm per rivelare la coda di idrogeno e a un metro circa per evidenziare i dettagli interni, attorno al buco con l’ammasso aperto.
Perché, per chi ancora non l’avesse capito, non sono solo gli oggetti interessanti a essere tanti. Tanti sono anche i modi, le tecniche e le focali per fotografarli. E’ così che questo mestiere non finisce mai !
Termino citando una bella frase che un astrofilo di cui non conosco il nome (ma che ringrazio) usa come un suo personale mantra nei forum: ‘la mia anima viene da mondi migliori e io ho un’inguaribile nostalgia delle stelle’.
Ora, io non lo so se la mia anima viene da mondi migliori, non riesco a ricordare, anche se non mi pare improbabile visto quello dove vivo attualmente.
Ma certo ‘nostalgia’ è il termine perfetto per giustificare questa passione, che è davvero ‘inguaribile’.
E in fondo neanche mi dispiace !
Tech Specs
Lens: Astrophysics 130 f/6 - Camera CCD QHY8 OSC – Guide webcam Philips 900
Mount: Losmandy G11
Pose: 10x15m RGB
Guide: K3 – Acquisition: Nebulosity – Processing: Photoshop
Location: Monte S.Giovanni Campano (FR), november 2009
Notes
The Rosette Nebula (also known as NGC 2237) is a large, roughly circular HII region located near one end of a giant molecular cloud in the Monoceros region, likely a nursery of star formation.
The cluster and nebula lie at a distance of some 5,000 ly from Earth and measure 120 light years in diameter, for a total mass around 10,000 solar masses.
The open cluster NGC 2244 is closely associated with the nebulosity, the stars of the cluster having been formed from the nebula's matter. The radiation from the young stars excite the atoms in the nebula, causing them to emit radiation producing the emission nebula we see.
NGC 2237 is one of the brightest nebulae of the sky and its position so close to the celestial equator make it visible to almost every region. Rosetta can be individuated at about one third of the line joining Betelgeuse to Procione, some 1.5° to the south.
The right focal lenght for Rosetta, for APS format, like my QHY8 camera, varies from 400 mm to 600 mm, depending on whether or not the long and light hydrogen tail on lower left should be evidenced. Which, in fact, is not visible in the picture I’m posting here, both because I used my Astrophysics 130 reduced down to some 600 mm and because there are none Ha exposures.
Next time I’ll be back on it with a new approach: perhaps an higher resolution camera, likely a QHY9, rigorously b/w, certainly with many long Ha exposures and, according to the available time, through two focal lengths: some 300 mm to make the above mentioned tail visible a longer one, say about one metre, to look into the hole where the open cluster is spread.
Because, for those who not yet understood, it is not only a matter of how many the interesting objects are in the sky. The ways of taking photos are a lot too, as well as the various techniques and focal lengths. That’s why this job never ends !
Let me conclude mentioning a beautiful sentence that an astroimager, I don’t know whom (but I thank him), uses as a personal mantra: ‘my soul comes from better worlds and I have an incurable homesickness of the stars’.
Now, I don’t know whether my soul comes from better worlds, I can’t remember, although it seems probable considering the one where I’m living. But ‘homesickness’, is just the perfect word to define this passion, which is really ‘incurable’. What, frankly speaking, is not so bad !
"La mia anima viene da mondi migliori e ho un inguaribile nostalgia delle stelle" Nikos Kazantzakis
RispondiEliminahttp://it.wikipedia.org/wiki/Nikos_Kazantzakis
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